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Kataleh Khor

La grotta Kataleh Khor si trova nei pressi di Garmab a circa a 410 chilometri da Teheran e a 155 chilometri a sud-ovest di Zanjan, nelle guglie meridionali delle montagne del Saghezloo.

Il nome significa “Monte del Sole" (Kataleh=montagna, Khor=sole) e si riferisce all'alba che spunta dietro la montagna.


L'ingresso alla caverna

Fu scoperta prima del 1921 ma mai esplorata fino al 1964, quando un primo tentativo da parte di alpinisti fu bloccato dall’impossibilità di attraversare il primo corridoio, troppo angusto. Nel 1986, una squadra di esperti speleologi riuscì finalmente ad arrivare in profondità ed effettuare studi geologici che attestano la formazione risalente al Giurassico, circa 120 milioni di anni fa, e fanno ritenere che si connetta alla grotta di Ali Sadr, distante oltre 60 km.

Al suo interno sono state rinvenute ceramiche di colore bruno-rossastro risalente al 2000 AC, più altre recenti e prive di valore storico.


La visita non è accompagnata e l’ingresso prevede, come in molte altre attrazioni del paese, una tariffa maggiorata per gli stranieri: 500.000 rial.

Come in qualsiasi altra visita di questo tipo, sono sconsigliate calzature dalla suola liscia a causa dell’umidità che bagna le pietre e il fango ed è meglio portarsi qualcosa per coprirsi perché l’escursione termica, dal piazzale assolato all’ambiente freddo-umido interno, può essere notevole.


Il lungo cunicolo di ingresso

L’ entrata è una stretta fessura che poi si allarga fino a culminare in un arco triangolare. All’interno le pareti sono abbellite da numerose concrezioni di stalattiti e stalagmiti, generate delle infiltrazioni di acqua ricca di calcio, e da ghiaccioli a forma conica multicolori (a causa delle impurità) o cristallini che pendono dal soffitto.



La "zampa d'elefante", come si evince dal cartello in... farsi

Nei passaggi più ampi un costante rivolo d'acqua ha determinato la presenza di bellissimi disegni e forme simili a cavolfiori e sul pavimento si può anche notare una forma che ricorda lo scheletro di un animale a quattro zampe pietrificato.




Il tutto è sapientemente illuminato da luci suggestive e cangianti.


Dopo circa 400 metri si trova il primo labirinto dal soffitto alto, esteso 200-300 metri quadrati. Dopo di esso la galleria, i canali e i passaggi cambiano continuamente forma diventando più grandi o più piccoli. Il pavimento dei labirinti e dei canali non è uniforme, essendosi formato nel corso dei millenni con l’erosione delle rocce e la formazione di nuovi percorsi dell'acqua. Alcuni tratti del percorso, quelli più lineari, non sono stati pavimentati, altri sono stati attrezzati con pedane, scalini e passamani a cui aggrapparsi.


L’insieme delle grotte è stato diviso in tre sezioni principali: culturale, tempo libero e sport.

La sezione culturale si trova nella zona meridionale. Si tratta di una grande grotta naturale, dove solo l’ingresso è stato scavato dall’uomo, che viene utilizzata per ospitare eventi culturali di vario genere.

La sezione del tempo libero è aperta al pubblico per la vista generale ed è lunga circa 2 chilometri, corrispondente a circa 1/3 della lunghezza totale.

Infine la sezione sportiva, utilizzata esclusivamente dagli appassionati di speleologia, scalatori e arrampicatori sportivi, che si estende per circa 4 chilometri.


Nel piazzale esterno è stata costruita una struttura ricettiva per i visitatori che ospita bar e ristorante.


Come arrivare:

Da Zanjan o da Qazvin servono circa 3 ore di macchina. La soluzione migliore è noleggiare un taxi, concordando in anticipo la tariffa e gli orari di partenza e ritorno.




Il paesaggio lungo la strada da Qazvin


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