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Il cilindro di Ciro: 2600 anni di storia in un solo oggetto

Aggiornamento: 3 feb 2020

Vi proponiamo la trascrizione in Italiano (a cura di Anna Cristiana Minoli) del TED Talk di Neil Mac Gregor, giornalista della BBC e storico, tenuto nel 2011 sul tema del famoso Cilindro di Ciro, ritrovato a Babilonia nel 1879.

Qui, il TED (che ha anche i sottotitoli in italiano): https://www.ted.com/talks/neil_macgregor_2600_years_of_history_in_one_object




Le cose che facciamo hanno una qualità suprema -- vivono più di noi. Noi moriamo, loro sopravvivono; noi abbiamo una vita, loro hanno tante vite, e in ogni vita possono assumere un significato diverso. Questo significa che, mentre tutti noi abbiamo una sola biografia, loro ne hanno tante.

Stamattina vorrei parlare della storia, della biografia -- o piuttosto delle biografie -- di un oggetto particolare, un oggetto notevole. Certo, è vero, non è un granché. È delle dimensioni di un pallone da rugby. È di argilla ed è stato modellato a forma di cilindro, ricoperto di scritte molto fitte e poi cotto con il calore del sole. E come potete vedere, è un po' ammaccato, e non sorprende perché è stato fatto 2500 anni fa ed è stato riportato alla luce nel 1879. Ma oggi, credo che questo oggetto assuma un ruolo importante nella politica del Medio Oriente. Ed è un oggetto con storie affascinanti, storie che non sono ancora concluse.

La storia comincia con la guerra tra Iran e Iraq e quella serie di eventi che sono culminati con l'invasione dell'Iraq da parte delle forze straniere, la rimozione di un sovrano dispotico e il cambiamento immediato del regime. E vorrei cominciare con un episodio di quella sequenza di eventi con cui molti di voi hanno familiarità, la Festa di Baldassarre -- perché stiamo parlando della guerra tra Iran e Iraq del 539 a.C. E i paralleli tra gli eventi del 539 a.C. e il 2003 e quelli intermedi sono sorprendenti. Quello che vedete è un dipinto di Rembrandt, che ora si trova alla National Gallery di Londra, e che illustra il testo del profeta Daniele nelle scritture ebree. E sapete tutti più o meno la storia.

Baldassarre, figlio di Nabucodonosor, quel Nabucodonosor che si ritiene abbia conquistato Israele, saccheggiato Gerusalemme, catturato la gente e riportato gli Ebrei a Babilonia. Non solo gli Ebrei ma avrebbe preso anche i vasi del tempio. Avrebbe saccheggiato e dissacrato il tempio. E i grandi vasi d'oro del tempio di Gerusalemme vennero portati a Babilonia. Baldassarre, suo figlio, decise di fare una festa. E per renderla ancora più emozionante, aggiunse un po' di sacrilegio al resto del divertimento, così tirò fuori i vasi del tempio. È già in guerra con gli Iraniani, con il re di Persia.

E quella notte, ci dice Daniele, nel bel mezzo dei festeggiamenti è apparsa una mano che ha scritto sul muro, "Tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato mancante, il tuo regno è diviso e dato ai Medi e ai Persiani." Quella stessa notte Ciro, re dei Persiani, entra a Babilonia e il regime di Baldassarre crolla. Ovviamente è un grande momento nella storia degli Ebrei. È una grande storia, una storia che conosciamo tutti. "La scritta sul muro" fa parte del nostro linguaggio quotidiano. Quel che è successo dopo è eccezionale, ed è il momento in cui il nostro cilindro entra in scena.

Ciro, re dei Persiani, è entrato a Babilonia senza combattere -- il grande impero babilonese, che andava dal centro-sud dell'Iraq fino al Mediterraneo, cade in mano a Ciro. E Ciro fa una dichiarazione. È questo il significato del cilindro, la dichiarazione fatta da chi governava guidato da Dio e aveva spodestato il despota iracheno per portare la libertà al popolo. Con un babilonese altisonante -- è stato scritto in babilonese -- dice, "Sono Ciro, re di tutto l'universo, il grande re, il potente re, re di Babilonia, re dei quattro angoli del mondo." Come potete vedere, non è timido con le iperbole. È probabilmente il primo vero comunicato stampa esistente da parte di un'armata vittoriosa. Ed è scritto, come vedremo più avanti, da consulenti in P.R. molto competenti. L'iperbole non sorprende affatto.

E cosa farà il grande re, il potente re, il re dei quattro angoli del mondo? Va avanti a dire che, dopo aver conquistato Babilonia, lascerà andare immediatamente tutta la gente che i Babilonesi -- Nabucodonosor e Baldassarre -- hanno catturato e schiavizzato. Li lascerà tornare ai loro paesi. E ancora più importante, li lascerà recuperare gli dèi, le statue, i vasi del tempio che erano stati requisiti. Tutte le persone oppresse e deportate torneranno a casa, e si porteranno dietro i loro dèi. Potranno ripristinare i loro altari, adorare i loro dèi a modo loro, nei loro luoghi. Questo è il decreto, questo oggetto è la prova che gli Ebrei, dopo l'esilio a Babilonia, gli anni trascorsi presso le acque di Babilonia, a piangere il ricordo di Gerusalemme, a quegli Ebrei fu concesso di tornare a casa. Poterono tornare a Gerusalemme e ricostruire il tempio.

È un documento centrale della storia ebrea. E i Libri delle Cronache, il Libro di Esdra nelle scritture ebraiche lo hanno riportato con parole altisonanti. Questa è la versione ebraica della stessa storia. "Così dice Ciro, re di Persia, 'l'Eterno, l'Iddio de' cieli m'ha dato tutti i regni della terra, ed egli m'ha comandato di edificargli una casa in Gerusalemme. Chiunque tra voi è del suo popolo sia l'Eterno con lui, e parta." "Parta" -- Aliyah. L'elemento centrale, ancora, della nozione di ritorno, una parte centrale della storia del Giudaismo. Come sapete tutti, quel ritorno dall'esilio, il secondo tempio, ha ridato forma al Giudaismo. E quel cambiamento, quel grande momento storico, è stato reso possibile da Ciro, il re di Persia, e tramandatoci nelle scritture ebraiche e in babilonese nell'argilla.

Due grandi testi: ma cosa ne è della politica? Quello che stava accadendo era il più grande cambiamento della storia mediorientale. L'impero iraniano, con i Medi e i Persiani uniti sotto Ciro, è diventato il primo grande impero del mondo. Ciro comincia nel 530 a.C. E al tempo di suo figlio Dario, tutto il Mediterraneo orientale è sotto il controllo persiano. Questo impero è, di fatto, il Medio Oriente come lo conosciamo oggi, è quello che dà forma al Medio Oriente come lo conosciamo oggi. Era il più grande impero che il mondo avesse mai conosciuto Ma ancor più importante, era il primo stato multiculturale, multireligioso su larga scala. E doveva essere gestito in modo nuovo. Doveva essere gestito in più lingue. Il fatto che questo decreto sia in babilonese vuol dire una cosa: che è stato necessario riconoscere usanze diverse, genti diverse, religioni e fedi diverse. Vengono tutte rispettate da Ciro.

Ciro stabilisce un modello su come governare una grande società multinazionale, multireligiosa e multiculturale. Il risultato di tutto ciò è stato un impero che ha incluso le zone che vedete sullo schermo ed è sopravvissuto a 200 anni di stabilità finché non è stato distrutto da Alessandro. Ha lasciato il sogno di un Medio Oriente unito, e un'unità dove persone di diverse fedi potevano vivere insieme. Le invasioni greche vi hanno messo fine. E ovviamente, Alessandro non poteva sostenere un governo e lo ha frammentato. Ma quello che ha rappresentato Ciro è rimasto assolutamente centrale.

Lo storico greco Senofonte ha scritto il suo libro "Ciropedia" promuovendo Ciro come grande sovrano. In tutta la cultura europea successiva, Ciro è rimasto il modello. Questa è un'immagine del 16° secolo per mostrarvi quanto fosse estesa la sua venerazione. Il libro di Senofonte su Ciro, su come governare una società così varia è stato uno dei più grandi testi che ha ispirato i Padri Fondatori della Rivoluzione Americana. Jefferson era un grande ammiratore degli ideali di Ciro ovviamente sto parlando degli ideali del 18° secolo su come creare una tolleranza religiosa in uno stato nuovo.

Nel frattempo, tornando a Babilonia, le cose non sono andate bene. Dopo Alessandro, seguono altri imperi, Babilonia in declino cade in rovina, e viene persa qualunque traccia del grande impero babilonese -- fino al 1879 quando per una mostra del British Museum viene scoperto il cilindro durante degli scavi a Babilonia. E questa è un'altra storia. Inizia un grande dibattito a metà del 19° secolo. Le scritture sono affidabili? Possiamo crederci? Sapevamo del ritorno degli Ebrei e del decreto di Ciro solo dalle scritture ebraiche. Nessun'altra prova. Improvvisamente appare questo oggetto. Fu una grande emozione per un mondo che credeva nelle scritture la cui fede nel creazionismo era stata scossa dall'evoluzione, dalla geologia, ed ecco la prova che le scritture sono storicamente vere. È un grande momento del 19° secolo.

Ma -- e qui, ovviamente, tutto si complica -- i fatti erano veri, un evviva per l'archeologia, ma l'interpretazione era un po' più complicata. Perché il resoconto del cilindro e il resoconto della Bibbia ebraica differiscono per un aspetto chiave. Il cilindro babilonese è scritto da sacerdoti del grande dio babilonese, Marduk. E non c'è da meravigliarsi se dicono che tutto questo è stato fatto da Marduk. "Riteniamo che Marduk chiamasse Ciro per nome." Marduk tiene Ciro per mano, lo chiama a guidare la sua gente e gli dà le regole di Babilonia. Marduk dice a Ciro di fare questo gesto grande e generoso di liberare la gente. E questo è il motivo per cui dovremmo essere tutti grati e venerare Marduk

Gli scrittori ebraici nell'Antico Testamento, non vi sorprenderà saperlo, hanno un punto di vista piuttosto diverso. Per loro, naturalmente, tutto questo non può essere successo tramite Marduk. Può solo essere Geova. E quindi in Isaia, ci sono testi meravigliosi che danno tutto il merito non a Marduk ma al Signore Iddio di Israele -- il Dio di Israele che anche lui chiamava Ciro per nome, anche lui prende Ciro per mano e parla di lui come di colui che guiderà la sua gente. È un esempio notevole di due diverse appropriazioni sacerdotali dello stesso evento, due diverse appropriazioni religiose di un fatto politico.

Dio, lo sappiamo, di solito è dalla parte dei grandi eserciti. La domanda è, di quale dio si trattava? E il dibattito sconvolge tutti nel 19° secolo quando si rendono conto che le scritture ebraiche fanno parte di un mondo religioso molto più ampio. Ed è abbastanza chiaro che il cilindro è più antico del testo di Isaia, eppure, Geova si esprime con parole molto simili a quelle usate da Marduk. E la sensazione è che Isaia lo sappia, perché dice, è Dio che parla, ovviamente, "Io t'ho chiamato per nome quando non mi conoscevi." Credo che sia chiaro che Ciro non si rende conto che sta agendo sotto gli ordini di Geova. E allo stesso modo, sarebbe sorpreso se agisse sotto gli ordini di Marduk. Perché è interessante notare che Ciro è un buon iraniano con un corredo di dèi completamente diversi che non vengono citati in nessuno di questi testi.

(Risate)

Questo succedeva nel 1879. 40 anni più tardi, nel 1917, il cilindro entra in un mondo diverso. È la volta della politica reale del mondo contemporaneo -- l'anno della Dichiarazione Balfour, l'anno in cui la nuova potenza imperiale nel Medio Oriente, la Gran Bretagna, dichiarerà unilateralmente la nascita di un territorio nazionale ebraico e permetterà agli ebrei di tornare. E la risposta del popolo ebraico nell'Europa dell'Est è entusiastica. In tutta l'Europa dell'Est, gli ebrei mostrano immagini di Ciro e di Giorgio V fianco a fianco -- i due grandi sovrani che hanno permesso il ritorno di Gerusalemme. Il cilindro di Ciro torna visibile al pubblico e il suo testo è la dimostrazione del perché quello che accadrà dopo la fine della guerra nel 1918 faccia parte di un piano divino. Sapete tutti quello che è successo. Viene creato lo stato di Israele, e 50 anni dopo, alla fine degli anni '60, è chiaro che il ruolo della Gran Bretagna come potere imperiale si conclude. E comincia un'altra storia del cilindro.

La regione, il Regno Unito e gli Stati Uniti lo decidono, deve essere protetta dal comunismo, e la superpotenza che verrà creata per farlo sarà l'Iran, lo Scià. E così lo Scià inventa una storia iraniana, o un ritorno alla storia iraniana, che lo mette al centro di una grande tradizione e conia monete che lo mostrano con il cilindro di Ciro. Durante le grandi celebrazioni a Persepoli, riprende il cilindro e il cilindro viene dato in prestito dal British Museum, va a Teheran e prende parte a queste grandi celebrazioni della dinastia Pahlavi. Il cilindro di Ciro: garante dello Scià.

10 anni dopo, un'altra storia: la Rivoluzione Iraniana, 1979. La Rivoluzione Islamica, niente più Ciro; non ci interessa quella storia, ci interessa l'Iran islamico -- fino a che l'Iraq, la nuova superpotenza che abbiamo tutti deciso debba esistere in quella regione, sferra un attacco. Un'altra guerra Iran-Iraq. E diventa critico per gli iraniani ricordare il loro grande passato, quel grande passato in cui hanno combattuto contro l'Iraq e hanno vinto. Diventa critico trovare un simbolo che chiami a raccolta tutti gli iraniani -- musulmani e non musulmani, cristiani, zoroastriani, ebrei che vivono in Iran, persone devote, non devote. E l'emblema più ovvio è Ciro.

Allora quando il British Museum e il Teheran National Museum collaborano e lavorano insieme, come abbiamo fatto, gli iraniani chiedono una sola cosa in prestito. È l'unico oggetto che vogliono. Vogliono prendere in prestito il cilindro di Ciro. Così l'anno scorso il cilindro di Ciro è andato a Teheran per la seconda volta. Lo si vede qui mentre viene presentato, messo nella sua teca dal direttore del National Museum di Teheran, una delle tante donne in Iran in posizioni di rilievo, la Signora Ardakani. È stato un grandissimo evento. Questo è l'altro lato della stessa immagine. Viene visto a Teheran da 1 a 2 milioni di persone nel giro di pochi mesi. Supera qualunque altra mostra di grande successo in Occidente. Ed è oggetto di un grande dibattito sul significato del cilindro, quello che Ciro significa, ma soprattutto, le sfaccettature di Ciro attraverso questo cilindro -- Ciro come difensore della madrepatria, il campione, ovviamente, dell'identità iraniana e del popolo iraniano, che tollera tutte le fedi. E nell'Iran di oggi, zoroastriani e cristiani hanno un posto garantito nel parlamento iraniano, una cosa di cui essere molto fieri.

Per vedere questo oggetto a Teheran, migliaia di ebrei che vivono in Iran sono venuti a Teheran per vederlo. È diventato un emblema importante, un oggetto di grande dibattito su quello che è l'Iran in patria e all'estero. L'Iran deve ancora essere il difensore degli oppressi? L'Iran lascerà libera la gente che i tiranni hanno schiavizzato ed espropriato? È una retorica nazionale esaltante, messa assieme in una grande ricostruzione storica che ne lancia il ritorno. Qui vedete questo gigantesco cilindro di Ciro sul palco con grandi personaggi della storia iraniana che si radunano per prendere posto nel patrimonio storico iraniano. È stato presentato dallo stesso presidente.

E per me, portare questo oggetto in Iran, avere la possibilità di portare questo oggetto in Iran è stato come prendere parte a un dibattito straordinario portato ai più alti livelli su quello che rappresenta l'Iran, quanti diversi Iran esistono e come le diverse storie dell'Iran possano dare forma al mondo di oggi. È un dibattito che continua ancora, e continuerà a far rumore, perché questo oggetto è una delle più grandi dichiarazioni di aspirazione umana. Appare nella Costituzione americana. Dice della libertà molto di più di quanto non dica la Magna Carta. È un documento che può avere molti significati, per l'Iran e per la regione.

Ne esiste una replica negli Stati Uniti. A New York in autunno sarà presente quando si terranno i grandi dibattiti sul futuro del Medio Oriente. E per finire vorrei chiedervi quale sarà la prossima storia in cui comparirà questo oggetto. Apparirà certamente, in molte altre storie mediorientali. E in quale storia del Medio Oriente, in quale storia del mondo, volete vedere riflesso quello che viene detto, quello che viene espresso in questo cilindro? I diritti della gente di vivere insieme nello stesso stato, professando liberamente fedi diverse -- un Medio Oriente, un mondo, in cui la religione non è oggetto di divisioni o discussioni.

Nel mondo mediorientale in questo momento, le discussioni sono, come sapete, intense. Ma credo sia possibile che la voce più potente e più saggia di tutte possa benissimo essere la voce di questo oggetto muto, il cilindro di Ciro.

Grazie.

(Applausi)

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